sabato 7 novembre 2009

in camera

Nonostante le previsioni di pioggia la nebbia che stamattina oscurava il sole se n'è andata. E' rimasta una bella giornata di sole autunnale. Le foglie gialle degli alberi di fronte alla mia finestra di camera continuano a cadere mosse dal vento.

In questi momenti riscopro il piacere di stare da sola in camera. Mia madre direbbe che questo piacere in realtà non l'ho mai perso dato che ci passo davvero tanto tempo, ma una cosa è starci perché si deve fare qualcosa in particolare, come lavorare o studiare, un'altra è starci perché questa stanza è diventata un rifugio. Casa mia in questo momento è invasa di gente con cui non mi piace stare, allora dopo pranzo posso "ritirarmi" così come facevano i membri della nobiltà qualche secolo fa. "La contessa è nelle sue stanze, non può ricevere". Anche se qualcuno potrebbe considerare questo "ritiro" un certo tipo di segregazione, io mi sento libera perché posso farlo, voglio farlo, perché ho la possibilità di scegliere dove voglio stare.

Se poi dalla finestra vedo il cielo azzurro e il paesaggio illuminato da un tiepido sole autunnale ancora meglio. L'unica cosa che manca è l'insonorizzazione: arrivano ancora dei rumori rarefatti di quelle chiacchiere da cui mi sono voluta allontanare. Non si può avere tutto, no?