sabato 2 febbraio 2008

Anna Karenina

Ieri sono sopravvissuta allo spettacolo teatrale che era in programma al teatro dei Rozzi della mia città. Quest'anno ho deciso di fare l'abbonamento, visto che il teatro mi piace davvero moltissimo. E la stagione teatrale per ora è stata piuttosto interessante, anche se, devo ammettere a tratti deludente. Ho visto quattro spettacoli, il primo, con Massimo D'apporto, era decisamente deludente, il secondo e il terzo erano molto belli, con un attore solo, prima Alessandro Benvenuti, poi Neri Marcorè, e il quarto è stata la rivisitazione dello straordinario romanzo russo da parte di un regista lituano. Ho iniziato l'intervento dicendo che sono sopravvissuta perché lo spettacolo è durato solo 4 ore e mezzo, con 2 intervalli. Non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi, la storia di questa donna mi ha sempre affascinato, anche se non sono mai riuscita a capirla. Come si può rovinare la vita di se stessi e di altre persone per un amore che non avrà mai un futuro? Perchè lei allontana Vronskij che la ama così tanto? Perché preferisce abbandonarsi alla follia piuttosto che continuare in ciò che ha iniziato? Perché finisce come finisce? La sua storia non è certo condivisibile dalle giovani di oggi, né di quelle della sua epoca se è per questo. Allora perché mi piace? Questo davvero non lo so dire, so solo che dietro a quel romanzo, e alla magnifica interpretazione del regista e degli attori, anche se forse è stata un po' troppo visionaria, ci sono tantissimi messaggi nascosti, tante cose da dire, tanti sentimenti e passioni, che un romanzo qualunque non conterrà mai.
Questo intervento non è stato per niente chiaro, come sicuramente non sono chiari i miei sentimenti per questa storia eterna.