sabato 7 novembre 2009

in camera

Nonostante le previsioni di pioggia la nebbia che stamattina oscurava il sole se n'è andata. E' rimasta una bella giornata di sole autunnale. Le foglie gialle degli alberi di fronte alla mia finestra di camera continuano a cadere mosse dal vento.

In questi momenti riscopro il piacere di stare da sola in camera. Mia madre direbbe che questo piacere in realtà non l'ho mai perso dato che ci passo davvero tanto tempo, ma una cosa è starci perché si deve fare qualcosa in particolare, come lavorare o studiare, un'altra è starci perché questa stanza è diventata un rifugio. Casa mia in questo momento è invasa di gente con cui non mi piace stare, allora dopo pranzo posso "ritirarmi" così come facevano i membri della nobiltà qualche secolo fa. "La contessa è nelle sue stanze, non può ricevere". Anche se qualcuno potrebbe considerare questo "ritiro" un certo tipo di segregazione, io mi sento libera perché posso farlo, voglio farlo, perché ho la possibilità di scegliere dove voglio stare.

Se poi dalla finestra vedo il cielo azzurro e il paesaggio illuminato da un tiepido sole autunnale ancora meglio. L'unica cosa che manca è l'insonorizzazione: arrivano ancora dei rumori rarefatti di quelle chiacchiere da cui mi sono voluta allontanare. Non si può avere tutto, no?

sabato 3 ottobre 2009

Cambio di stagione

L'arrivo dell'autunno è stato per certi versi una benedizione, una boccata d'aria fresca, un cambiamento necessario, ma allo stesso tempo, come tutti i cambiamenti mi preoccupa un po'. Per tutto il mese di agosto e settembre, o per lo meno, da quando sono tornata dal Canada, non ho fatto altro che lavorare. Lavoravo alla scuola per stranieri, lavoravo a casa, nei giorni feriali, nel fine settimana, e ora che gli impegni del lavoro cominciano a diminuire posso davvero tirare un respiro di sollievo. C'è da precisare che o anche avuto delle serate memorabili con gli amici, dei bellissimi momenti con quella persona che ancora non posso definire il mio ragazzo e tante altre belle cose, che forse mi hanno aiutato ad andare avanti.
Ma come ho detto come con qualsiasi cambiamento ho bisogno di un po' di tempo per adattarmi. Sabato scorso ero talmente stanca che non mi è pesato per niente stare a casa. Oggi a dire la verità, dopo il riposino dopo pranzo mi è preso un po' lo sconforto, beh non proprio lo sconforto, però avevo proprio bisogno di qualcosa da fare e a dire la verità non l'ho trovata.
Mercoledì scorso, mentre portavo un gruppo di americani al museo della sede storica del Monte dei Paschi, uno di loro mi ha fatto tutta una serie di domande sullo stile di vita degli italiani, sulle loro abitudini e così via. Una di queste domande è stata: "Quali sono gli hobby degli italiani?". Prima di tutto non credo che gli italiani abbiano hobby diversi da altri popoli, ma io che hobby ho? Questa domanda mi ha permesso di constatare tristemente che io non ho un vero e proprio hobby inteso come unì "attività, occupazione che si svolge nel tempo libero, per svago, passatempo o per passione", come lo definisce il De Mauro. Qualche tempo fa facevo dei collage che io chiamavo decupage, rivestivo cioè scatole, quaderni ad anelli e via dicendo. Ma non mi appassiona più, o meglio, ho perso l'ispirazione dopo aver raggiunto dei picchi di qualità irripetibili.
Il problema è che quando io sono libera sembra che tutti gli altri siano occupati e che non possano godere con me di queste ore di libertà e spensieratezza. Allora l'adattamento che questo cambiamento prevede sarà quello di trovare una cosa che mi appassiona e che mi fa passare in modo produttivo e piacevole queste ore che ogni tanto, grazie al cielo, posso passare senza ansie.

lunedì 21 settembre 2009

Cambiamenti e ritorni

Che dire, vagando per il web alla ricerca di informazioni su di me che qualcuno aveva cercato mi sono imbattuta in questo blog che avevo iniziato con tanto slancio ma che ho abbandonato improvvisamente. ╔ passato un anno e mezzo dall'ultima volta che ho raccontato di me e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Ho avuto ulteriori esperienze di studio, di lavoro, di vita. Ho pianto, ho riso, ho sognato ad occhi aperti e chiusi. Mi sento più donna, più viva e più allegra di allora. Mi sento affacciata su un mondo che mi scorre davanti e che devo scoprire ogni giorno. Mi trovo a combattere tra tutti gli impegni che mi sono presa e che devo mantenere. La mia vita (almeno per il momento) è piena di idee, persone e progetti che la rendono bellissima. Ringrazio chi sta attorno a me, ma soprattutto chi mi manda tutto questo Amore sperando di essere capace di ricambiare.